Recentemente si è tornato a parlare di nucleare, e con la crisi energetica provocata dalla guerra in Ucraina non si può non chiedersi quale sia la risposta giusta alla domanda che divide l’opinione pubblica: nucleare sì oppure no? L’Italia riaprirà le porte alle centrali nucleari, oppure metterà per sempre in un cassetto l’idea di sfruttare questa fonte di energia? Facciamo una panoramica sulla situazione e vediamo insieme quali sono i pro e i contro.
Il nucleare in Italia
È dal 1987, anno del famoso referendum abrogativo, che le quattro centrali nucleari in Italia sono state chiuse. Situate a Trino, nella zona di Vercelli, a Caorso in provincia di Piacenza, a Latina (RM) e nel comune di Sessa Aurunca (Caserta), una possibile riapertura di queste centrali è stata nuovamente affossata dal NO degli italiani con il referendum del 2011, dopo l’incidente di Fukushima in Giappone, con ben il 94% di contrari al nucleare.
Oggi, vista la crisi energetica attuale, i dati sono molto cambiati, e pare ci sia una maggiore propensione verso il SÌ al nucleare con un 51% di approvazione da parte degli italiani (probabilmente spinti dal rincaro record delle bollette nel 2022, ma non solo). C’è da sottolineare che oggi la tecnologia e i sistemi di sicurezza che governano una centrale nucleare non sono gli stessi di oltre 30 anni fa. Si parla infatti di fissione di quarta generazione. Vediamo insieme quali sono i vantaggi e gli svantaggi di un’energia ancora così controversa.
I pro e i contro
Il nucleare è un tema delicato, proprio perché divide l’opinione pubblica in modo netto: chi è a favore dell’energia nucleare vede solo i vantaggi; chi invece è contro questo tipo di energia si focalizza sui tragici eventi di Chernobyl e Fukushima. Cerchiamo, però, di valutare la questione in modo oggettivo, considerando tanto i pro quanto i contro.
I lati positivi:
- Indipendenza energetica. In un momento di crisi come questo, non dipendere a livello energetico da altre nazioni è sicuramente più conveniente;
- Energia pulita. Forse ci lasciamo ingannare da quel fumo bianco che vediamo uscire dalle centrali nucleari, ma altro non è che vapore acqueo delle torri di raffreddamento. Non vengono quindi emessi gas serra o altri inquinanti atmosferici;
- Alta efficienza. Con poco combustibile nucleare si può produrre una grande quantità di energia elettrica.
E quelli negativi:
- Costi. Costruire e mantenere una centrale nucleare comporta dei costi notevoli;
- Rifiuti radioattivi. Anche se abbiamo parlato di energia pulita, cosa diversa è la produzione di energia nucleare, la quale genera rifiuti radioattivi difficili da gestire;
- Rischi per la salute e l’ambiente. Anche un singolo incidente può portare a danni irreparabili in un’area geografica molto estesa.
Nucleare oggi
Con il rincaro dell’energia e con l’obiettivo zero emissioni CO2 in Europa entro il 2035, è inevitabile prendere in considerazione nuovamente il nucleare. Già nel 2022 la Commissione Europea ha iniziato a discutere riguardo l’energia nucleare come energia alternativa e green. Oggi sono circa 128 le centrali nucleari funzionanti in Europa. Non resta che vedere l’evolversi della situazione energetica e capire il Piano della Commissione Europea in merito. Tornerà l’Italia a votare in merito al nucleare? Se ciò avverrà, informarsi per tempo su tutte le questioni riguardanti il nucleare è fondamentale, per non rischiare di votare “di pancia” e guidati esclusivamente dalla paura di una nuova Chernobyl.
Ma adesso, che fare?
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