Cos’è lo spreco alimentare: food waste e food loss
Lo spreco alimentare riguarda la perdita di cibo ancora commestibile che si verifica lungo tutta la catena di produzione e di consumo, causando ogni giorno un’impressionante sperpero di risorse preziose. Secondo stime della FAO (Food and Agricultural Organization) nel mondo viene perso o sprecato circa il 30% del cibo all’anno.
Il fenomeno comprende due distinte categorie: il “food waste” e il “food loss”. Il “food waste” si riferisce al cibo commestibile che, anziché essere consumato, viene sprecato o perso durante le fasi di produzione e consumo. Mentre il “food loss” riguarda i prodotti alimentari che non raggiungono i consumatori finali a causa di problemi durante la raccolta, lo stoccaggio o il trasporto.
Distinguere tra queste due categorie ci consente di identificare le aree in cui concentrare gli sforzi per ridurre questo fenomeno che, non solo solleva questioni etiche, ma rappresenta anche un enorme spreco di risorse ambientali, energetiche ed economiche.
Lotta allo spreco alimentare: azioni concrete per un cambiamento positivo
Se una consapevolezza diffusa è il primo passo verso comportamenti più sostenibili, la lotta contro lo spreco alimentare richiede un impegno collettivo e una serie di azioni concrete da parte di tutti gli attori coinvolti nel sistema alimentare.
Le aziende agricole possono adottare pratiche di gestione più efficienti per ridurre le perdite durante la coltivazione e la raccolta.
Le industrie alimentari possono migliorare i processi di trasformazione e confezionamento per ridurre gli scarti.
I supermercati e i ristoranti dovrebbero adottare politiche di riduzione del prezzo per i prodotti prossimi alla scadenza e donare il cibo in eccesso a enti di beneficenza.
Infine, come consumatori, tutti noi siamo chiamati a fare la nostra parte, una parte estremamente importante. Ecco dunque 5 consigli per ridurre lo spreco alimentare nelle nostre cucine.
5 consigli per ridurre lo spreco alimentare nelle nostre cucine
Come consumatori potremmo erroneamente credere di contribuire in modo limitato allo spreco alimentare, colpevolizzando principalmente le grandi aziende agricole, i produttori e le catene di supermercati. Tuttavia, è sorprendente scoprire che nei paesi occidentali, più del 50% del cibo sprecato proviene proprio dalle nostre cucine.
Seguire questi piccoli accorgimenti può aiutarci a fare la differenza.
- Fai una spesa intelligente: prima di fare la spesa valuta cosa è veramente necessario, evitando di acquistare cibi in eccesso o offerte speciali che potrebbero non essere consumati prima della scadenza.
- Attenzione alla scadenza: Impara a leggere le avvertenze sulla scadenza. Non tutti gli alimenti diventano inutilizzabili subito dopo la loro data di scadenza.
- Riorganizza il tuo frigorifero: posiziona i cibi che stanno per scadere in modo da renderli visibili e averli sempre a portato di mano.
- Utilizza di più il congelatore: Congelare cibi freschi o avanzi in piccole quantità aiuta a prolungarne la conservazione e ti offre una comoda riserva sempre a disposizione.
- Riutilizza gli avanzi in modo creativo: anziché buttarli via sfrutta gli avanzi per preparare nuove ricette.
Spreco alimentare ed energia elettrica
Lo spreco alimentare non riguarda solo il cibo in sé, ma ha anche un impatto significativo sull’uso di risorse aggiuntive, come l’energia elettrica. La produzione, il trasporto e lo smaltimento del cibo sprecato richiedono infatti una considerevole quantità di energia, contribuendo così all’emissione di gas serra e all’uso inefficiente delle risorse energetiche. Ridurre lo spreco alimentare non solo preserva le risorse alimentari, ma contribuisce anche a una gestione più sostenibile delle risorse energetiche.
Lo spreco alimentare in Italia: qualche dato
Lo spreco alimentare in Italia rappresenta un problema significativo, con cifre che evidenziano la necessità di interventi concreti. A livello domestico lo spreco è infatti stimato in 15,6 miliardi di euro all’anno (Il Sole 24 Ore). Questo spreco, quantificato in 674,2 grammi pro capite, costa annualmente agli italiani 9,2 miliardi di euro. A questi si sommano 6,4 miliardi di euro attribuiti agli sprechi dell’energia per produrre il cibo, così come dell’acqua e delle altre risorse (Il Sole 24 Ore)
Si stima che in Italia venga sprecato, ogni anno, 67 kg di alimenti per abitante (fonte: Coldiretti), per un totale di oltre 4 milioni di tonnellate di spreco (FSTT).
Combattere lo spreco alimentare è dunque una sfida cruciale alla quale siamo tutti chiamati. Raggiungere uno sviluppo sostenibile riguarda sia il consumo che la produzione alimentare, e richiede l’impegno di aziende e consumatori in scelte sempre più consapevoli e nuove abitudini.
Solo attraverso un approccio integrato e una maggiore consapevolezza possiamo sperare di raggiungere un futuro sostenibile per il nostro pianeta e per le generazioni future.
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